La misura per l’integrazione del TFR in busta paga, introdotta in via sperimentale nel 2015 dal governo Renzi, dopo 3 anni di sperimentazione non è stata oggetto di proroga e dunque, dal 1° luglio 2018, è cessato l’obbligo per i datori di lavoro di erogare il TFR insieme allo stipendio ai lavoratori che ne facevano richiesta.
L’INPS comunica infatti; “I lavoratori dipendenti del settore privato, in relazione ai periodi di paga dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, hanno potuto richiedere ai rispettivi datori di lavoro, in via sperimentale, di percepire in busta paga la quota maturanda del Trattamento di Fine Rapporto ( TFR)”, ma non essendo stato adottato dal legislatore alcun provvedimento di proroga o reiterazione delle disposizioni normative, i datori di lavoro non saranno più tenuti a erogare in busta paga la quota maturanda del TFR per i dipendenti che ne abbiano fatto richiesta”.
Dal 1 luglio 2018 è quindi terminata definitivamente l’erogazione della quota integrativa in busta paga.
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Tiziana Biasion
Responsabile dello Studio Rossi, Consulente del Lavoro ed Amministratrice del personale di aziende italiane dislocate in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e di multinazionali con headquarters nel Far East.