Un emendamento alla legge di Bilancio dovrebbe ripristinare il beneficio, sospeso nel 2019. La presa in carico dei lavoratori interessati spetterà ai centri per l’impiego
Uno dei tanti emendamenti che sono stati apposti alla legge di Bilancio in fase di votazione alle Camere riguarda da vicino la condizione di chi, in questo periodo di crisi economica, è rimasto privo di impiego.
Si tratta del ripristino, votato dalla maggioranza parlamentare, di quella norma, abrogata nel gennaio del 2019, che consentiva ai percettori della Naspi di ricevere anche l’assegno di ricollocazione.
Tale possibilità supplementare era stata sospesa fino al 31 dicembre 2021, ma ora torna in azione. In anticipo di un anno.
[irp]Nel dettaglio, l’emendamento in questione include nella rediviva opportunità anche i beneficiari dell’indennità di disoccupazione dei collaboratori (Dis Coll) e del reddito di cittadinanza.
Il tutto grazie a una dotazione speciale di 500 milioni di euro, ricavati dal programma comunitario React- Eu.
Ebbene, chi beneficia del nuovo assegno di ricollocazione?
Ecco una lista dei diretti interessati:
- Percettori di Naspi o DIS-COLL da oltre 4 mesi
- Lavoratori collocati in cassa integrazione
- Lavoratori soggetti a sospensione del rapporto di lavoro con collocazione in cassa integrazione per cessazione di attività
- Percettori del reddito di cittadinanza
- Percettori di cassa integrazione straordinaria, previa ratifica dell’ accordo di ricollocazione dall’azienda e dalle organizzazioni sindacali
Per quanto riguarda le modalità di fruizione dell’assegno di ricollocazione, l’onere della sua gestione spetta ai centri per l’impiego, i quali, relativamente al territorio di competenza, provvederanno a profilare i lavoratori in possesso dei suddetti requisiti e a corrispondere il beneficio.
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