Se il lavoratore ha raggiunto i limiti di età per accedere alla pensione di vecchiaia ed è in possesso del requisito contributivo necessario, è possibile per il datore di lavoro procedere al licenziamento ad nutum, ovvero un licenziamento libero senza motivazione, seppur nel rispetto dei termini di preavviso.
Solo dietro accordo di ambo le parti il lavoratore può proseguire l’attività lavorativa fino a 70 anni (fatti salvi gli adeguamenti di questo limite massimo alla speranza di vita).
Prima che il lavoratore maturi i requisiti anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia, il datore di lavoro non è libero di licenziare il lavoratore, se non per giustificato motivo oggettivo o soggettivo neanche se il dipendente ha raggiunto i requisiti per accedere alla pensione anticipata.
Il licenziamento libero, per i dipendenti del settore privato, può avvenire, quindi, solo dopo che il lavoratore ha raggiunto l’età necessaria e i contributi per accedere alla pensione di vecchiaia.
Tiziana Biasion
Responsabile dello Studio Rossi, Consulente del Lavoro ed Amministratrice del personale di aziende italiane dislocate in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e di multinazionali con headquarters nel Far East.