Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che, in caso di mancato rinnovo dei rapporti di lavoro a tempo determinato a causa del Coronavirus, il lavoratore ha diritto alla regolare indennità di disoccupazione
Nelle ultime settimane si fa un gran parlare delle misure che il Governo ha assunto, o dovrebbe assumere in aggiunta a quelle già intraprese, a tutela dei lavoratori colpiti dalla crisi lavorativa successiva alla pandemia di Coronavirus.
Se ci soffermiamo ad analizzarle nel merito, tuttavia, ci rendiamo conto che si tratta quasi esclusivamente di provvedimenti a uso dei lavoratori a tempo indeterminato.
E chi invece lavora con un contratto a termine?
È forse accettabile che in piena emergenza sanitaria ci sia discriminazione tra chi ha l’impiego assicurato e chi no?
Per tutelare la posizione dei lavoratori precari, dunque, ecco la posizione ufficiale espressa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: coloro che, a causa del Coronavirus, non hanno ottenuto il rinnovo del contratto a termine, potranno ottenere una regolare Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione.
In realtà, non si tratta di una misura straordinaria, ma, appunto, della conferma di una tutela esistente che, tuttavia, a un certo punto, nelle ultime settimane, pareva essere stata messa a repentaglio.
Da qui la precisazione del Mef, che ha altresì aggiunto come, alla Naspi, per le medesime motivazioni, abbiano diritto anche:
- Apprendisti
- Soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato
- Personale artistico con rapporto di lavoro subordinato
- Dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
Del resto, una piccola modifica alla norma, espressamente dovuta alla situazione emergenziale, c’è, e non è di poco conto.
Per presentare all’INPS la domanda di disoccupazione, infatti, il lavoratore avrà tempo 128 giorni dalla data del mancato rinnovo del contratto e non più 68.